Giuseppe Diotti (1779-1848) è una delle maggiori personalità di spicco del primo Ottocento cremonese, Si formò al di fuori della tradizione locale, fra Parma, Roma e Milano, a contatto dei più significativi esponenti del neoclassicismo italiano, fino ad approdare, nel 1811, alla direzione dell’Accademia Carrara di Bergamo.
Alla scuola del Diotti si formarono numerosi pittori cremonesi tra cui il Piccio, Giacomo Trécourt ed Enrico Scuri. In particolare lo Scuri, grande interprete del romanticismo storico in dipinti di vivido impianto cromatico e di una solidità formale, subentrò al maestro nella cattedra di pittura presso l’Accademia Carrara, mantenedo forti legami col territorio cremonese.
Accanto a quelle del Diotti e del Piccio, altre presenze arricchiscono il panorama della pittura cremonese nella prima metà dell’Ottocento.
Omobono Longhi si specializzò nella decorazione murale, noto anche come pittore di nature morte alcune delle quali sono qui esposte.
Nella sala è esposta anche una vetrina con una ricca collezione di ritratti in miniatura che documenta i rapporti che nel corso del Settecento legarono la famiglia Ala Ponzone alla corte imperiale di Vienna.