Museo civico "Ala Ponzone"
Sala del Cinquecento
Sala del Cinquecento
Questo affresco venne strappato dalla facciata di un antico edificio posto in contrada Curzia, odierna Via Grandi e riportato su tela. La contrada aveva assunto il nome dall’eroe romano Marco Curzio, protagonista di una leggenda, secondo cui un’enorme voragine si sarebbe aperta nel foro e solo sacrificando il bene più prezioso per i Romani si sarebbe richiusa. L’affresco raffigura l’eroe, che si lancia nella fossa e precipita con il proprio cavallo, volendo dimostrare che nulla era più importante del coraggio. L’opera è stata riferita a Giulio Campi che sembra qui trarre ispirazione dall’illusionismo prospettico che Pordenone aveva a quel tempo già rivelato nei suoi affreschi per la Cattedrale.